top of page

Ludmilla Assing nasce ad Amburgo nel 1821. Figlia della scrittrice e poetessa Rosa Maria Varnhagen e di un celebre medico di origine ebraica, dopo la morte dei genitori si trasferisce presso uno zio, diplomatico e scrittore liberale. Alcune delle sue pubblicazioni susciteranno scandalo a tal punto da causarle la condanna al carcere. Per sfuggire alla sentenza, nel 1861 si trasferisce a Firenze, luogo di libertà e apertura, dove sceglierà di vivere stabilmente. Qui conosce e appoggia la causa dell’indipendenza italiana ed entra in contatto con numerosi patrioti toscani. Oltre al suo salotto letterario e politico, ricco di personalità europee, si dedica all’attività di pubblicista e biografa. Si interessa inoltre ai temi dell’istruzione e della condizione femminile, pubblicando La posizione sociale della donna. Muore a Firenze nel 1880.

Assing.jpg

Ludmilla Assing

Jelly.jpg
Adila.jpg

Adila e Jelly, violiniste, nascono a Budapest rispettivamente nel 1886 e nel 1893. La loro formazione musicale inizia tra le mura domestiche e prosegue professionalmente all’Accademia di Musica di Budapest (fondata nel 1875 da Liszt), parallelamente allo studio accademico si perfezionano con lo zio Joseph Joachim: violinista, compositore e direttore d’orchestra.Fin da bambine sono amiche di Bela Bartòk che nel corso degli anni si innamora prima di Adila, poi di Jelly e dedica a entrambe numerose e originali composizioni. Dopo gli studi le sorelle d’Aranyi intraprendono l’attività concertistica e suonano insieme in varie tournée in Europa. Frequentatrici di sedute spiritiche, nel 1933 durante una di queste, ricevono presunte informazioni attraverso le “voci” di Schumann sull’esistenza di un suo Concerto postumo, dopo la scoperta dell’autografo ne rivendicano il diritto di prima esecuzione che venne affidato dalle autorità tedesche a Georg Kulenkampff. Pur continuando a suonare in pubblico, degradano la loro attività artistica e si ritirano a Firenze nella villa di Bellosguardo fino alla morte.

Jelly e Adila

De Hunyàdvar D’Aranyi

David Lees fotografo anglofiorentino e figlio del drammaturgo Edward Gordon Craig e della scrittrice Dorothy Nevile Lees, nasce in Toscana nel 1916 e trascorre quasi tutta la sua vita a Firenze. Lavora ininterrottamente per venticinque anni per la famosa rivista illustrata LIFE, affermandosi come uno dei fotografi di riferimento per l'editoria americana. Testimone dell'evolversi della vita italiana e della sua storia dal dopoguerra agli anni Settanta, con attenzione e sensibilità racconta tramite le sue fotografie la cronaca, il costume, l'arte, la moda e l'industria italiane. Con il suo obiettivo ha catturato le immagini drammatiche dell’alluvione di Firenze, l'apertura del traforo del Monte Bianco, i volti di Ezra Pound, Eugenio Montale, Federico Fellini, Umberto Eco, Giovanni Agnelli, Enrico Piaggio e di un giovane Giorgio Armani, ma anche i Giochi Olimpici di Roma, l'apertura del Concilio Vaticano II, i funerali di Giovanni XXIII e il «Bacio della pace» tra Papa Paolo VI e il patriarca Athenagora. Muore a Firenze il 10 gennaio del 2004, pochi giorni dopo la chiusura della sua mostra monografica presso le Reali Poste degli Uffizi, “David Lees. L'Italia nelle foto di LIFE”.

Lees.jpg

David Lees

Paget.jpg

Violet Paget

Violet Paget nasce nel 1856 a Boulogne-sur-Mer da genitori inglesi, con cui durante l’infanzia viaggia in Europa e trascorre la maggior parte della sua vita in Italia. A Firenze risiede a Villa il Palmerino con la famiglia e il fratellastro a cui è molto legata, tanto da adottare il suo cognome nella scelta del suo pseudonimo. Violet è consapevole della condizione femminile dell’epoca e per farsi prendere sul serio scrive i suoi romanzi di genere fantastico, saggi sull’arte e l’estetica a nome di Vernon Lee (il primo è del 1880 Studies of the English Century in Italy, per cui diviene già famosa in Inghilterra). In controtendenza, durante la Pima Guerra Mondiale si professa una convinta pacifista, e nel corso dei soggiorni a Firenze si tiene in contatto con gli ambienti intellettuali e cosmopoliti locali. Dopo la sua morte nel 1935, circa 350 volumi della sua grande biblioteca vengono donati alla biblioteca del British Institute dalla sua ultima compagna, Irene Cooper Willis.

Hans-Joachim Staude nasce nel 1904 a Port-au-Prince, Haiti. Nel 1909 si trasferisce ad Amburgo, suona il pianoforte così bene da far pensare che diventerà pianista. Nel 1920 invece decide di dedicarsi alla pittura e inizia a viaggiare alla scoperta dell’arte del passato: Monaco di Baviera, Haiti, Amburgo, Roma, Taormina e Firenze dove si stabilisce per un pò prima di ripartire per Amburgo e poi Parigi. Rientrato a Firenze, dà lezioni di pittura e di storia dell’arte sulle colline di Bellosguardo e nello studio di Via de’ Serragli. Tra i suoi allievi si ricorda un giovane Don Lorenzo Milani. Muore nel 1973, è sepolto al cimitero degli Allori con sua moglie Renate.

Staude.jpg

Hans-Joachim Staude

Stibbert.jpg

Frederick Stibbert

Frederick Stibbert nato a Firenze nel 1838 è collezionista d'arte e imprenditore. Figlio di Thomas Stibbert, colonnello inglese e della toscana Giulia Cafaggi riceve un’ educazione tradizionale nel college di Harrow a Cambridge. Divide la sua vita tra Firenze e l'Inghilterra dove studia e lavora. Investe una parte del proprio tempo e del proprio denaro nel collezionismo: l'armeria rappresenta il settore dominante dei suoi interessi, predilige le armi giapponesi nel corso dell'ultima parte della sua vita. Con il tempo estende la sua passione per il collezionismo a dipinti, lavori di oreficeria, porcellane, costumi, tessuti, oggetti d'arredo e libri. Dedica la sua vita a quello che nel proprio testamento definisce "il mio Museo" ed esprime la volontà di istituire un museo aperto al pubblico nella villa di Montughi con la clausola che venisse rispettata l'organizzazione originale delle proprie collezioni. Come primo legatario viene nominato il governo britannico, con la possibilità però di recedere a vantaggio della città di Firenze, che di fatto ne entra in possesso nel 1908, istituendo la Fondazione Opera Museo Stibbert.

CON IL PATROCINIO DEL

GiglioA_1.png

SPONSOR

LOGOfarmacia2-1_page-0001.jpg
logo_capacciola_color (1)-001.jpg
WhatsApp Image 2019-07-09 at 17.09.50.jp
WhatsApp Image 2019-07-09 at 17.09.15.jp
La vecchia bettola.PNG
download.png
nero _page-0001.jpg
WhatsApp Image 2019-07-08 at 19.17.00.jp

PARTNER

RAWLOGO.jpg
Logo_Contrasto_Base_Trasparente_Nero.png
borgoisora_page-0001.jpg
Fondazione Pubbliche Assistenze_R1.jpg

CON IL CONTRIBUTO DI

bottom of page